Giuseppe e Patrizia Mannajuolo |
Riapre a marzo il nuovo "Al Blu di Prussia", la storica galleria d'arte voluta e curata tra il 1943 e 1957 da Guido Mannajuolo. Un vero cenacolo di artisti napoletani come Renato De Fusco, Alfredo Florio, Raffaele Lippi, Vera De Veroli, ma anche artisti di fama internazionale come De Pisis, Dalì, De Chirico, Picasso e tanti altri. Oggi, a 50 anni dalla fine di quell'esperienza, i nipoti del mecenate partenopeo, Giuseppe e Patrizia, ne ripropongono la missione artistica. "Il mio scopo - ha dichiarato Giuseppe - è ricreare, proprio a due passi dal luogo in cui nacque tanti anni fa la galleria di mio zio, quell'atmosfera e quel movimento culturale che fece di Napoli un crocevia di artisti. Intendo fare del nuovo centro uno spazio polifunzionale che si presti ad ospitare eventi non solo d'arte, ma di cinema, fotografia e cultura in senso ampio".
L'inaugurazione della struttura, che ha sede in un elegante edificio stile liberty in via Filangeri 42, di proprietà dei Mannajuolo, è prevista per l'8 marzo. Per l'occasione verrà aperta al pubblico la mostra dell'austriaco Klaus Pinter, precursore delle "installazioni" e quotatissimo artista contemporaneo, per la prima volta in Italia dopo il successo riscosso alla galleria "Piece Unique" di Parigi. L'esposizione delle opere sarà preceduta sabato 1 marzo da una conferenza di Renato De Fusco, uno degli storici fondatori della vecchia galleria insieme a Mannajuolo, sul ruolo e le attività di "Al Blu di Prussia" negli anni Cinquanta. Seguiranno altre iniziative nel campo delle arti visive, della fotografia, della pittura e del design. Con un occhio particolare rivolto al cinema, cui Giuseppe Mannajuolo è particolarmente devoto, considerata la sua attività di attore.
Nessun commento:
Posta un commento